La Tatuus PY-012 è pronta a scendere in pista.

Manca poco al debutto agonistico dellla vettura che segna l'ingresso tra le Sportscar per la factory di Concorezzo. Attraverso forme dall’aerodinamica raffinatissima, telaio in fibra di carbonio e motore Honda-Mugen, la Tatuus è pronta a sferrare l’attacco nel Campionato Italiano Prototipi. Forse già al Mugello per il quarto round della serie tricolore ACI CSAI.

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29/05/2012 - È la novità più attesa della stagione 2012 e sta arrivando.

Un primo shakedown l'ha già superato a pieni voti in una due giorni di test aerodinamici sulla pista di Vairano con al volante Raffaele Giammaria ancora una volta in veste di collaudatore dopo le fortunate esperienze sempre con la factory di Concorezzo nello sviluppo della Formula ACI CSAI Abarth.

Ma per la Tatuus PY-012 si avvicina ora anche il momento del debutto in gara.

L’annuncio ufficiale arriverà solo nei prossimi giorni, ma è sempre più probabile l’esordio in pista della PY-012 già al Mugello, nel weekend del 10 giugno prossimo, per la quarta tappa del Campionato Italiano Prototipi.

E nella serie tricolore ACI CSAI riservata alle affascinanti Sportscar le Tatuus potrebbero essere addirittura due.

“Sì, è questo il nostro obiettivo – spiega Gianfranco De Bellis, responsabile della Tatuus – Stiamo lavorando duramente in queste ore per completare la seconda vettura, ma solo nei prossimi giorni sapremo quale sarà il nostro impegno al Mugello. Se la PY-012 sarà una, sarà affidata a Giammaria”.

“Le due giornate di test ci hanno confortato molto – continua – Certo, non avevamo raffronti con altre vetture e ci siamo affidati ai dati ed alla sensazioni del pilota. Ora vogliamo vedere a che punto siamo. Non sarà facile perché andiamo a schierarci in un campionato dove sono presenti Osella, Ligier, Wolf, sono costruttori importanti. Noi siamo nuovi a questa categoria e ci apprestiamo all’esordio innanzitutto con grande rispetto verso i nostri avversari. È per questo che abbiamo voluto creare una vettura che fosse al loro passo. Molto curata, anche nei minimi particolari. Abbiamo lavorato molto al telaio completamente in fibra di carbonio e frutto di uno studio approfondito in galleria del vento”.

In una categoria come la CN2 monopolizzata Honda, il debutto della Tatuus tra le Sportscar sarà anche il suggello della partnership con la Mugen per la fornitura dei motori Honda K20A FD2 2.0L.

“Siamo molto orgogliosi di questo accordo con la Mugen – spiega De Bellis – Conoscevamo il loro modo di lavorare già dall’epoca della Formula Master, ma siamo rimasti molto impressionati anche dalla recente visita presso la loro sede europea in Inghilterra. Anche loro credono molto nel nostro progetto e puntano ad offrire un prodotto vincente da poter proporre al mondo delle squadre impegnate nelle Sport Prototipi”.

Ed ora, con l’arrivo della Tatuus in un Campionato dove la sfida tecnica è tra agli aspetti più avvincenti, la stessa identità della categoria potrebbe evolversi ancora più rapidamente.

“Io credo che il Campionato Italiano Prototipi sia cambiato tantissimo in questi anni – afferma il responsabile della Tatuus – ed anche per questo ci siamo avvicinati alla categoria. Prima la guardavamo con un po’ di sufficienza, ma quando abbiamo iniziato a lavorarci siamo rimasti affascinati e completamente coinvolti. La Sport Prototipo è una autentica vettura da competizione, con prestazioni importanti, aerodinamica sempre più sofisticata, molteplici possibilità di regolazione. Dal punto di vista dell’approccio di guida e della prestazione è molto simile ad una Formula. Ed è formativa allo stesso modo. Anche per questo sono sempre di più i giovani che entrano nel campionato, una cosa impensabile fino a qualche anno fa. C’è da dire poi che lo sviluppo delle gare Endurance a livello internazionale con il Campionato Mondiale è un richiamo molto forte per chi punta al professionismo. Con Case come Audi o Toyota già presenti ed altre pronte a ritornare come Nissan o Honda e forse anche Porsche, le Sport CN possono rappresentare un importantissimo trampolino di lancio per un giovane. In questo potrebbe essere d’aiuto anche una omologazione tra la serie Italiana e le gare internazionali come la Speed Euroseries. Parlo sia dei format di gare, sia dei regolamenti tecnici che, anche se di poco, differiscono. Un concetto unico di gara e di vettura potrebbe garantire un continuo interscambio di vetture e piloti e rafforzare le condizioni di crescita dello stesso Campionato Italiano”.
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