Lucio Da Zanche e Romano Belfiore su Porsche 911 RSR Ateneo vincono il Rally Campagnolo

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Al Rally Campagnolo, secondo round della serie Tricolore ACI Csai sono Lucio Da Zanche e Romano Belfiore su Porsche 911 RSR Ateneo a imporsi nella gara e nella classifica del 2. Raggruppamento, davanti ad Alberto Salvini e Patrizio Salerno, Porsche 911 RSR R.C. Sandro Munari e sui vicentini Giandomenico Basso e Paolo Scattone, terzi assoluti con la Porsche 911 Team Bassano. Il toscano del R.C. Sandro Munari Stefanacci e Paola Valamassoi sono quinti assoluti e vincitori del 3. Raggruppamento a bordo della Porsche 911 SC. L’equipaggio piemontese della Rododendri Morando e D’Angelo, si aggiudica il 1. Raggruppamento con la Porsche 911 S. Scremin e Comunello si aggiudicano la gara valida per il Trofeo A 112 Abarth

Incerta e incredibilmente spettacolare. Accesa e assolutamente imprevedibile. La lotta per l’affermazione nella seconda gara del Campionato Italiano Rally Auto Storiche, si è risolta in prossimità del traguardo di Isola Vicentina. Il Rally Campagnolo è stato vinto dai valtellinesi Da Zanche e Belfiore su Porsche 911 RSR Ateneo al termine di una gara ricca di colpi scena, condizionata da improvvisi scrosci di pioggia a interessare il percorso di gara e le singole prove speciali.
Una situazione di estrema incertezza, che dava vita a confronti serrati e numerosi capovolgimenti di fronte, con ben sette differenti vincitori nelle undici frazioni cronometrate, cinque diversi leader della gara. Basso apriva le sfide aggiudicandosi la prima prova, poi erano i protagonisti dell’italiano a prendere il comando delle operazioni con un duello ravvicinato tra Alberto Salvini e Lucio Da Zanche. Il toscano era il più lesto a passare al comando nella seconda piesse, ma il valtellinese lo superava prontamente nella terza. A metà gara il veneto Basso vinceva prova numero cinque, ma il senese del R.C. Sandro Munari riprendeva lo scettro complice un errore commesso dal lombardo dell’Ateneo. A dirimere il testa a testa tra i due porschisti era però il locale Giorgio Costenaro che, a bordo della Lancia Stratos, superava entrambi azzeccando le gomme da bagnato e sfruttando le doti d’allungo della “Bete a Gagner” motorizzata col Ferrari Dino 24 valvole. Mentre il vicentino portava a più 14”9 il suo vantaggio su Da Zanche e 15”8 su Salvini. Le precarie condizione meteo mettevano le ali anche a Bertocco, su Volkswagen Golf e Giombini con la Fiat 131 Abarth che si aggiudicavano il miglior tempo nella settima e ottava prova, anche se restavano dei fatti isolati. Risaliva “Pedro”, che infilava lo scratch in ps 9, riportandosi in ottava piazza con la Ferrari 308 Gtb, in precedenza rallentato da mancanza di trazione per errate scelte di gomme. Con un colpo di reni, Da Zanche realizzava un tempone nella decima e penultima prova, tornando al comando per un solo secondo e mezzo su Costenaro. Tutto si decideva negli ultimi chilometri in prossimità del traguardo. I tre si giocavano il tutto per tutto, Da Zanche imponeva il ritmo vincendo la prova, Costenaro si girava e lì ritirava, bloccando il passaggio di Salvini e di tutti gli altri che partivano dietro a lui. L’ultima prova veniva così sospesa e percorsa in trasferimento dai restanti concorrenti ai quali veniva dato un tempo imposto, che congelava di fatto le classifiche.
Con questa affermazione Da Zanche rafforza la leadership di campionato, dove è secondo Salvini e terzo Savioli ma i distacchi sono minimi




Cronaca
Quattro prove speciali, una disputata ieri sera e tre questa mattina, lanciano Lucio Da Zanche al primo posto della classifica assoluta del Rally Campagnolo.
Non era partito col piede giusto il valtellinese dell’Ateneo, nella bagnata e notturna prova d’apertura di ieri era esordito con l’ottavo tempo, meglio aveva fatto Alberto Salvini, quarto a ridosso del primo virtuale podio.
Il lombardo dell’Ateneo ed il toscano del R.C. Sandro Munari si però riprendevano come la gara entrava nel vivo. Salvini superava i tre piloti in fuga, sin dalla prima prova di questa mattina. Il senese staccava un gran tempo sugli undici chilometri della Gambugliano, portandosi al comando. Sulla stessa prova Da Zanche si metteva in luce, seguendo Salvini a soli 4 decimi in prova, risalendo in terza piazza assoluta, arrivando a due decimi da Basso, unico dei fuggitivi che teneva il passo. Usciva di strada Michele Piccolotto, e perdeva due minuti e mezzo.
Gli otto chilometri e sei della terza piesse di gara, Nogarole, decretavano un altro capovolgimento di fronte, con Da Zanche che passava all’attacco ed al comando. Perdeva ritmo Salvini che con il quarto tempo in prova tornava in seconda piazza, con soli sei decimi di ritardo dal valtellinese, ma davanti ad un Basso che scivolava ulteriormente indietro.
La quarta frazione vedeva Andreis fermo per rottura del cambio della Porsche 911 Rs Car Racing, il veronese era il primo ritiro eccellente della gara. Poco dopo si fermava anche Piero Carissimi e Nereo Sbalchiero, quest’ultimo per rottura del cambio, mentre Ambrosi e Baggio stupivano tutti aggiudicandosi la prova. Col secondo tempo, Da Zanche allungava nell’assoluta leggermente su Salvini, quest’ultimo terzo in prova.
Al termine del primo giro, Da Zanche conduce con un secondo e sei su Salvini, terzo è Costenaro che con la Lancia Stratos del Team Bassano paga 7”8. Quinto è Zordan sesto uno Stefanacci che sta prendendo le misure alla sua Porsche. Sta perdendo sempre più terreno Basso, mentre Savioli è in pieno recupero con la Porsche dell’Aspas. Sull’asfalto umido delle prove, “Pedro” non riesce a tenere il passo delle Porsche, soffrendo di trazione con la sua Ferrari 308 GTB.
La prova montana di Recoaro Terme è un passaggio in quota tecnico e spettacolare, una salita ripida, il falso piano e poi la picchiata, veloce ed impegnativa. Le auto potenti fanno la differenza. Il più veloce è Basso, che torna velocissimo, ma è Da Zanche che sbaglia compiendo un testacoda che gli fa perdere prezioso tempo e la prima piazza assoluta a favore di Salvini. Il toscano è veloce quanto basta per andare in al comando della competizione. Un primato che il senese del Munari mantiene sino al riordino di metà gara. Nella sesta piesse, Da Zanche si riprende col miglior tempo, ma Salvini tiene duro. Nella quinta e nella sesta piesse la capacità d’allungo della Stratos permette a Costenaro di farsi sotto. Il pilota locale attendeva queste due prove per riaprire il discorso, inserendosi nel duello tra i due Porschisti di vertice. A cinque prove ed una quarantina di chilometri cronometrati dal traguardo di Isola Vicentina, la sfida per il primo posto era ancora aperta e suscettibile ad ogni possibile variazione. Al comando era Salvini, inseguito ad un secondo e uno da Costenaro e due secondi e due Da Zanche, tre piloti a distanza ravvicinata che si giocavano la vittoria. Alle loro spalle c’era un altro agguerrito gruppetto di quattro piloti racchiusi in 11 secondi: era infatti quarto assoluto Zordan con tre secondi su Basso, che a sua volta precedeva di sei Savioli buon sesto, settimo era Stefanacci che guidava sul bagnato per la prima volta la Porsche 911. Le prove larghe e di potenza mettevano in luce “Pedro”, aiutato anche dal comportamento della Ferrari che si difendeva bene, permettendo al bresciano di risalire in decima piazza e mettere nel mirino il nono, Ambrosi.
Anche nel 1. Raggruppamento non mancavano i colpi di scena, cambiava infatti la leadership che passava da Capsoni a Morando che con la Porsche conduceva con trenta secondi su De Luca. Per la rottura di un cerchio, Capsoni passava in terza posizione ad 1 minuto dal primo.
Pioveva forte in piesse sette, ed improvvisamente dopo lo start dei primi concorrenti. Con una Volkswagen Golf 1600, erano Bertocco e Nicoletti i più veloci, favoriti dall’alto numero di partenza. Dalla prova riusciva ad uscire quasi indenne Costenaro, segnando il secondo tempo, passando al comando della gara con 7”6 su Salvini, solo dodicesimo e vittima di un testacoda. Ventiquattresimo addirittura era Da Zanche, che restava al terzo posto nell’assoluta a 20”2 dal leader. Savioli, ottavo in prova, era sesto nell’assoluta, “Pedro” risaliva in nona posizione assoluta.
Tra i più favoriti dalle variabili condizioni meteo erano nella settimana prova, Nenna, terzo assoluto in prova con la Opel Kadett, Giombini con la Fiat 131 Abarth, ed i trofeisti della A 112 Abarth con Beccherie, sesto, e Scremin settimo. Il piemontese Giombini si migliorava nella ottava piesse, vincendola, segnando così la sua prima affermazione in prova nelle gare del Tricolore. Anche “Pedro” andava forte col secondo tempo ed ancor più nella bagnatissima successiva nona frazione che lo vedeva al vertice. Il bresciano al volante della Ferrari si portava in ottava piazza assoluta.