Nove anni dopo - e con qualche chilo in più - Diego Romanini da Lido di Camaiore ritorna a indossare tuta e casco. Lo ha fatto in anteprima oggi al circuito di Cremona dove per la prima volta si è calato nell'abitacolo della Wolf GB08 Raiden che guiderà poi nel fine settimana al Mugello. "Ivan Bellarosa (che insieme al fratello Maurizio e a papà Giovanni costruisce il Prototipo;n.d.r.), con il quale eravamo acerrimi avversari nel 2001, quando ci affrontavamo sulle piste del Centro Europa nel Campionato di Formula 3, mi ha fatto una corte spietata e alla fine ho ceduto",  scherza il pilota toscano. Il Mugello poi è vicino: "Ci arrivo in un'ora e mezzo" ed è pista conosciuta "ci ho corso l'ultima volta nel 2014". Meno conosciuta è la vettura perché il test è durato pochissimi chilometri, troppo poco per poter prendere adeguata confidenza. "Prendo questa gara come una verifica, per il proseguo del campionato, vedremo come risponderà fisicamente e mentalmente". 

Dopo aver chiuso con le corse, Romanini si è dedicato all'azienda di famiglia la Versilfungo S.P.A., specializzata nella vendita alle grande catene di distribuzione di funghi spontanei (come i porcini) surgelati. "Mio padre ha iniziato in Lunigiana e Garfagnana ma oggi  - spiega - i funghi arrivano dall'Est Europa perché è lì che si ha ancora la cultura del bosco, lo si mantiene pulito. Da noi questa è quasi scomparsa". E con essa i funghi. 

Sposato, è padre di due figli. Il maggiore dieci anni è un grande appassionato di motorismo. "Se vorrà correre non lo ostacolerò, ma lo aiuterò il giusto. Io ho iniziato tardi a 15-16 anni, i miei non mi dissero di no, ma non mi diedero alcun sostegno economico, d'estate facevo dei lavoretti per permettermi il sogno di correre. Ho suonato più campanelli io di un venditore ambulante". 

Le soddsfazioni non sono mancate: 4 anni in Formula 3, poi Turismo, Fia GT e ora la scommessa del Mugello.