Il campione in carica: "Raiden più impegnativa dells Thunder. Suggerirei ai giovani di venire a correre con noi: guidi macchine veloci sui più belli circuiti italiani"
La sfida tra Davide Uboldi ed Emil Hellberg caratterizzerà il fine settimana conclusivo del Campionato Italiano Sport Prototipi in programma all'Autodromo Nazionale Monza dal 25 al 27 ottobre. Il comasco guida la serie con 22 punti di vantaggio sul campione uscente, anche se con il gioco degli scarti, il divario tra i due è in realtà ridotto a 16. Per questa ragione lo svedese si sente ancora in corsa. "Credo di avere ancora buone chance, e mi auguro il meglio", dice il campione uscente.
Come giudica il suo campionato sinora?
"Sono secondo in campionato e questo è ovviamente positivo ma sono anche un po' deluso dall'ultima tappa che abbiamo disputato a Vallelunga perché ho sofferto di tanti guasti tecnici, nella prima corsa ho sofferto la rottura della frizione e ho avuto altri problemi nella seconda gara. Tutto questo ha avuto un impatto negativo sul mio campionato".
Come valuta la Wolf Raiden?
"Quando debutta una nuova macchina è sempre difficile all'inizio perchè non conosci la macchina e non sai come regolarla. Nella prime corse abbiamo accusato un problema con la trasmissione che ha rallentato il processo di appredimento della vettura. All'inizio sono riuscito a vincere, poi, però, mi sono perso nella regolazione della vettura. In occasione della prima tappa a Vallelunga (a giugno; n.d.r.) ho avuto tanti problemi perché non sono riuscito a trovare il set-up corretto e ho avuto problemi anche al Mugello perché non avevo compreso come regolare la vettura. Ma, quando siamo tornati a Vallelunga, in occasione dell'ultima gara, sono stato velocissimo nelle libere perché avevo compreso che cosa fare. Ora che conosco la macchina, posso andare davvero molto forte. Se tu riesci a bilanciare correttamente la vettura, riesci a fruttarne il potenziale. Ma la Raiden è molto differente rispetto alla Thunder: quella era più sottosterzante, con la Raiden devi imparare di nuovo a guidare la vettura. E' molto più impegnativa è più esigente per i piloti ma ti puoi anche divertire di più".
Durante la stagione si è imbattuto in piloti giovanissimi, come Mattia Marchiante e Riccardo Tarsi. Quanto è importante per il campionato avere tra le proprie fila dei ragazzi di 15-16 anni?
"E' molto bello vedere all'opera dei piloti che arrivano dal karting, ed è una bella sfida anche per noi "vecchi" avere a che fare con giovani e talentuosi piloti. E' qualcosa di positivo per la serie, crea più divertimento e tiene noi, esperti, in allerta, costringendo a impegnarci di più".
Suggerirebbe a giovani piloti di venire a correre in questo campionato?
"Sì perché costituisce un buon punto di partenza per i giovani. Perché mette i piloti nell'abitacolo di vetture veloci, molto simili alle formula, e consente loro di guidare su alcuni dei più importanti autodromi italiani".
Il prossimo circuito che affronterete sarà quello di Monza. Lei come si trova su quella pista?
"Mi piace molto, come tutti i circuiti veloci. L'anno scorso non sono stato moilto fortunato ma ero velocissimo, spero di esserlo anche quest'anno per giocarmi il titolo".