Il veneto: "Il mio programma stagionale era già limitato a 4 corse. Inoltre non ho mai corso all'Autodromo Nazionale e la mia Cupra non ha una grande velocità di punta..."
Fabio Antonello, leader della classifica Master DSG, non parteciperà alla tappa conclusiva del TCR Italy 2024 in programma all'Autodromo Nazionale Monza dal 25 al 27 ottobre. "La macchina è già chiusa...in garage! Avevo programmato quest'anno quattro gare e, grazie a RC Motorsport, ho potuto disputare una ulteriore tappa a Vallelunga".
Tra l'altro Una trasferta piuttosto avara di soddisfazioni per il pilota di Cittadella: "Non conoscevo la pista e ho speso ben tre sessioni per prendere confidenza e imparare dove mettere le ruote. Ma comunque non ero a posto io di testa - avevo in sostanza già staccato la spina - e anche la vettura aveva qualche problema. Con uno schieramento dove siamo tutti raccolti in un secondo, basta un attimo per ritrovarti da quinto a quindicesimo. E io mi sono ritrovato appunto dietro, poi quando sei così a centro gruppo basta un niente e ci si tocca. Naturale perché tutti vogliono stare davanti".
Ma al di là di quello che è stato il fine settimana sul tracciato romano, Antonello traccia un bilancio positivo della sua stagione 2024: "Sono super contento del mio percorso, considerato che sono stato fermo tre anni e mezzo. Ho raccolto buoni risultati che mi hanno consentito di trovare un paio di sponsor che mi sosterranno anche nel 2025". Una constatazione che manda in secondo piano l'assenza alla gara conclusiva: "A Monza non ho mai corso, come a Vallelunga. Esserci, sarebbe stato un handicap. E poi la mia Cupra soffre in velocità di punta che sul quel tracciato è determinante. Insomma io guardo al bicchiere mezzo pieno".
Per il 2025 le strade aperte sono diverse: dal TCR DSG al GT. "Mi piace che i calendari siano usciti con largo anticipo e che le gare siano ben spalmate, in pratica una al mese. Così chi lavora come me, può programmarsi".
L'assenza di Antonello fa in modo che il Trofeo Nazionale Master diventi una lotta a due tra Alessandro Berton e Paolo Palanti.