Annullato il 43° Rally della Valle D’Aosta – Saint Vincent

Una sosta inevitabile e necessaria per ripartire con più forza e determinazione.

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13/03/2013 - Il momento politico ed economico del nostro Paese ha richiesto e richiede, oltre ai ben noti e dolorosi sacrifici, anche tanto coraggio nell’affrontare quotidianamente il mondo del lavoro, ma anche, per quanto riguarda lo sport, tanta passione, competenza e forza interiore, doti fondamentali di questi tempi per centrare l’obiettivo che non deve essere necessariamente il raggiungimento di una vittoria. Infatti un altro importante traguardo è rappresentato dal poter organizzare al meglio un evento sportivo, meglio ancora se nel mondo delle competizioni automobilistiche.
Non a caso la macchina organizzativa di un rally richiede una grandissima preparazione e competenza, unitamente al coinvolgimento di Autorità ed Enti locali, coinvolgimento spesso anche di natura economica. Dunque le conseguenze in questo momento sono spesso quelle di dovere affrontare ulteriori difficoltà che in qualche circostanza possono non essere superabili. Purtroppo proprio quello che è accaduto per il Rally della Valle D'Aosta - Saint Vincent.
Ne abbiamo parlato con Ettore Vierin, Presidente dell’Automobile Club Valle D’Aosta.

-Ettore Vierin, dopo 42 importanti edizioni, vissute con tantissimo entusiasmo, arriva il giorno della grande amarezza, ovvero rinunciare, annullare il Rally della Valle D’Aosta – Saint Vincent...

“Sì, purtroppo abbiamo provato fino all’ultimo di trovare un rimedio alla mancanza di risorse dovute alla difficoltà sia di sponsor che degli Enti locali ed il gruppo del comitato organizzatore, che da diversi anni porta avanti questa manifestazione, ha dovuto verificare che erano venute a mancare le basi necessarie per organizzare con la dovuta serenità una gara, senza rischiare dei deficit particolarmente pesanti.”

-... e dire che i numeri degli equipaggi pronti a schierarsi per la partenza non erano male, non si prevedeva un grande calo. Insomma tutto sommato non c’è stato un particolare problema di iscritti, quanto invece la conferma che anche la, per certi versi ricca ed autonoma Valle D’Aosta, ha dovuto sventolare bandiera bianca...

“Diciamo che questo mito della Valle D’Aosta ricca sta un po’ svanendo, anche perché nella nostra regione, seppure in ritardo, sono arrivati i tagli dell’ultimo governo Monti. Quindi per la Regione, i Comuni, la stessa Aci sono venute a mancare risorse utilizzare per sostenere le esigenze dello Stato. Le ripercussioni, seppure a rilento, sono arrivate anche qui.”

-Pur considerando il terribile momento economico del nostro Paese, c’è da sperare in una rapidissima uscita dal tunnel della crisi politica, prima ancora che economica. Dal punto di vista di un organizzatore tanto appassionato, quanto esperto, quale, in generale, potrebbe essere un buon suggerimento, ovviamente in ottica sport dell’auto ed in particolare dei rally?

“Magari mi viene da pensare alla dispersione, conseguenza di tanta offerta; tante gare che ci sono in questo momento, almeno rispetto al passato, nonostante la grande crisi che si sta vivendo. E tutto questo disperde un po’ la presenza, non concentrandola sulle gare maggiori.”

-Nonostante ancora brucia la ferita, ti puoi lanciare in una qualche promessa futura, proprio considerando la marea di appassionati che da sempre vi seguono?

“Noi sicuramente non abbiamo messo una pietra tombale su questa gara, però in questo momento era importante una pausa di riflessione e abbiamo deciso di salvarci da enormi difficoltà, ma con la prospettiva di un 2014 chiaramente diverso, con una reale ripresa economica che si possa ripercuotere anche sul mondo delle corse. Purtroppo in questo momento si sta fermando un po’ tutto il sistema, ma noi siamo disponibili, se la Csai in futuro ci terrà ancora in considerazione.Dopo questa pausa rigetteremo le basi per non mancare l’appuntamento.”