Ricapitolando l'Italian Baja

L'appuntamento del Campionato Italiano Cross Country Rally & SSV che ha incontrato la Coppa del mondo alla gara friulana
Image

Prima volta a settembre, prima volta con una classifica che scotta, al penultimo appuntamento della Coppa del Mondo FIA Bajas 2021. L’Italian Baja della ripartenza, dopo un anno di stop causa pandemia, ha mostrato tutto il suo repertorio di qualità e difficoltà sull’ormai classico percorso di gara, tra i greti dei fiumi Meduna, Cosa e Tagliamento.
Il Quartiere generale della corsa, installato all’Interporto Centro Ingrosso di Pordenone, già sperimentato a marzo dall’Artugna Race valida per il Campionato Italiano, ha funzionato al meglio per tutti i servizi, dalla direzione gara all’ufficio stampa, ma è stato soprattutto un fantastico contenitore di emozioni, di amicizie, di allegria e di qualche polemica che non è mancata per tenere su di giri la compagnia fuoristrada.

La partenza ufficiale venerdì 10 settembre alle 13 in punto con la Mini John Cooper Works Rally di Yasir Seaidan e Alexei Kuzmich (200) prima a salire sulla pedana. Il driver saudita è arrivato a Pordenone come leader di Coppa del Mondo, messo nel mirino da Mohammed Yazeed Al-Rajhi su Toyota Hilkux Overdrive (201) e dal compagno di squadra nell’X-Raid Team, Krzysztof Holowczcy con un’altra Mini Works Rally (202).

Il polacco, già vincitore dell’Italian Baja nel 2010, è stato la guest star della vigilia con il suo sorriso smagliante (immagini conferenza stampa) e i propositi di attacco, dopo le due vittorie consecutive ottenute ad agosto in Ungheria e Polonia.

Tanta fiducia al via per Sergio Galletti e Giulia Maroni (208) su Toyota Hilux Overdrive dell’R Team di Renato Rickler, in testa alla classifica del Campionato Italiano.

E si prepara grande spettacolo grazie anche alla sfida dei side by side. Riflettori puntati su Dania Akeel (300) e il suo Mamba T3 RM Sport, prima donna, assieme alla connazionale Mashael Alobaidan, ad aver ricevuto una licenza Fia per correre in Arabia Saudita. Duello tricolore tra il torinese Amerigo Ventura (406) su Yamaha che gareggia anche per le Coppe Fia, e il trevigiano Elvis Borsoi (550) su Can-Am, vicinissimo alla conquista dello scudetto Ssv.

E’ il greto del Meduna a fornire la prima clamorosa sorpresa nella special stage di poco meno di 8 km. Holowczcy (202) all’attacco finisce impantanato in un guado e perde un sacco di minuti, mentre Al-Rajhi (201) firma il miglior tempo davanti al portoghese Tiago Ries (217) che precede Seaidan (200).

Sono minimi i distacchi nell’Italiano. Galletti (208) il migliore in agilità, buon secondo Lorenzo Codecà (209) con il Suzuki Grand Vitara di Emmetre Racing, terzo Riccardo Colombo (213) con l’altra Toyota Hilux Overdrive targata R-Team.

Veterano di mille battaglie, Andrea Luchini (601) governa le Suzuki del Challenge e del tricolore T2.

E’ il polacco Tomasz Bialkowski (556) su Polaris a viaggiare velocissimo tra gli SSV, Ventura (406), con il pordenonese Mirko Brun alle note, di un soffio davanti a Borsoi (550).

Il settore selettivo di Dignano, con i suoi quasi 75 km sul greto del Tagliamento sino a Spilimbergo, marca forte i distacchi. Al-Rajhi (202) è l’unico a stare sotto i 60 minuti, ancora secondo Reis (217), il terzo tempo è del lituano Benediktas Vanagas (205) pure su Toyota Hilux, vecchia conoscenza dell’Italian Baja. Va ancora male a Holowczcy (202), un errore di navigazione gli fa perdere ulteriori minuti sui battistrada.

Super Ventura (406) fa segnare il sesto tempo assoluto e ora è sesto anche nella graduatoria provvisoria FIA. Non forza Galletti (208), ma tiene un buon ritmo.

 

Image

Osservata speciale Dana Akeel (300), la sua gara serve a dargli esperienza per i prossimi impegni tra cui la Dakar a gennaio 2022.

Impegno e sostanza per Emilio Ferroni (216) alla guida di un Suzuki Grand Vitara

Quando è il turno dei veicoli dell’Italiano Cross Country e dell’Italiano Ssv, la polvere sul percorso crea grossi problemi di visibilità mentre calano le prime luci della sera, le classifiche saranno decise dopo riunione degli steward della direzione gara.

Sabato mattina, 10 settembre, l’Italian Baja ha in programma tre passaggi sul settore selettivo Pasch da oltre 92 km, la sfida sui greti di Meduna, Cosa e Tagliamento si fa incandescente.

E’ un’altra gara per Krzysztof Holowczcy con la Mini Works Rally (202) del team X-Raid. Il polacco attacca in ogni frangente e ottiene sempre il miglior tempo, abbassando il record ogni volta. Invece non ha bisogno di forzare Al-Rajhi (201): visto il suo vantaggio, guida in grande controllo, due volte terzo e una volta secondo nel settore, ma sempre con avversari a debita distanza nella generale.

Ottimo protagonista Tiago Reis (217), secondo, terzo e quarto in successione. Dominio Toyota certificato anche dall’olandese Erik Van Loon (204), sempre a ridosso del podio.

Nel Gruppo T4 FIA, duello tra gli alfieri South Racing con i Can-Am Maverick. Solo 5 secondi separano al traguardo il saudita Abdullah Alsaif Saleh (400) dal portoghese Alexandre Re (402). Prestazione di altissimo livello per Amerigo Ventura (406) che piazza il suo Quaddy Yamaha terzo di Coppa del Mondo e primo dell’Italiano Ssv.

 

Image

Ma lo scudetto dei side by side premia Elvis Borsoi (550) con il fido Stefano Pelloni alle note. Borsoi primo a conquistare il titolo assoluto SSV in aggiunta a quello ottenuto nel Campionato Italiano Cross Country Rally del 2017. Soddisfatto del suo terzo posto Valentino Rocco (551), è tutto nuovo per lui l’Italian Baja e si è destreggiato egregiamente in un tracciato ricco d’insidie.

Prestazione imperiosa di Galletti (208), caso mai ci fossero stati dubbi sulla sua leadership dell’Italiano CCR. Miglior tempo nei due passaggi completati dalla truppa nazionale e vittoria che suggella una stagione sempre al comando. Il pluricampione Codecà (209) ha provato a dire la sua, ma il Grand Vitara ufficiale che ha dominato intere stagioni mostra ora un divario tecnico rispetto al Toyota Hilux, tanto più in un tracciato ostico come quello dei greti friulani che ha premiato anche la grinta di Riccardo Colombo (213). La gara 1 dell’Italiano, corrispondente alla tappa di venerdì 10 settembre, ha messo terzo sul podio, dietro Galletti e Codecà, il coriaceo Andrea Castagnera su Nissan Navara (501), davanti al pordenonese Federico Crozzolo (215) sulla seconda Suzuki ufficiale. Gara 2, ovvero la tappa di sabato 11 settembre, vinta da Galletti davanti a Colombo e Codecà, si è conclusa con il quarto posto sudato e meritato da Gabriele Seno su Fiat Pandakar (500) davanti al locale Andrea Tomasini. Da notare che nella somma dei tempi delle due tappe, non valida ai fini del campionato italiano, Seno è giunto terzo alle spalle di Galletti e Codecà.

Alla fine l’Italian Baja 2021 ha emesso un verdetto importante per la Coppa del Mondo FIA, con la vittoria di Yasir Al-Rajhi (201) che è passato al comando della graduatoria iridata prima dell’ultimo appuntamento al Portalegre 500 in Portogallo. Trionfo delle Toyota Hilux, occupando le prime quattro posizioni all’arrivo. Il quinto posto è stato appannaggio di Miroslav Zapletal (203) con il suo Ford 150 Evo, già secondo quest’anno all’Artugna Race. L’aria del Friuli evidentemente fa molto bene al simpatico driver della Repubblica Ceca.
Niente strette di mano e pacche sulle spalle all’Interporto di Pordenone per la cerimonia di premiazione officiata secondo il protocollo Covid. La pandemia ha limitato i contatti, ma non l’affetto e le suggestioni di un Italian Baja che già pensa in grande stile per la nuova sfida 2022